sabato 28 maggio 2011

Inutile chiedersi se da noi sarebbe successo lo stesso...

"Nonni kamikaze nel reattore"
di Francesco Olivo

Chi l'ha detto che gli eroi non esistono più? Segnatevi questo nome: Yasuteru Yamada. Non avrebbe il profilo dei personaggi dei fumetti, ma ha più coraggio di Batman e Supermen messi insieme. Ingegnere giapponese, 74 anni, ha fatto un balzo sulla poltrona quando ha sentito che un centinaio di giovani operai erano impiegati nel salvataggio della centrale di Fukushima, danneggiata in modo drammatico dal terremoto e dallo tsunami. 
"Ma questi sono dei ragazzi, molti hanno dei figli, perchè rischiano la vita con le radiazioni?" ha esclamato con vigore. L'ingegner Yamada ha riunito 160 ex colleghi ultrasessantenni ed ha formato una squadra di recupero che sostituisca i ragazzi che hanno famiglia. Nell'operazione aveva cercato di coinvolgere un gruppo di veterani di guerra, che però hanno rifiutato con una lunga lettera il cui senso era più o meno "Scusate, abbiamo già dato".
Per ora l'appello dell'ingegnere eroe è caduto nel vuoto anche a livello ufficiale: "Non accettiamo gruppi suicidi", ha detto il segretario del primo ministro. Lui si è offeso: "Anche io ho paura della morte, non sono un kamikaze, abbiamo studiato misure di sicurezza. E' solo che i giovani devono prendere precauzioni maggiori."
Parole stupefacenti nel loro buonsenso, specie lette da qui, patria della gerontocrazia. Sembra un altro pianeta, è soltanto un altro continente. 

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