"Scendete, bambini, i pazzi sono brava gente," ordinò.
"Potete salire sugli alberi, mangiare tutto quello che volete e riempire questa borsa. Siamo immensamente ricchi."
Non so come riuscì che i ricoverati ci aiutassero, presto ci passò ogni paura e finimmo tutti arrampicati sugli alberi a divorare albicocche sbavando sugo, strappandole a manate dai rami per metterle nella borsa. Le assaggiavamo con un morso e se non ci sembravano abbastanza dolci le buttavamo e ne prendevamo altre, ci lanciavano le albicocche mature e ci scoppiavano addosso in una vera orgia di frutta e di risate. Mangiammo a sazietà e dopo esserci congedati dai dementi con baci e abbracci prendemmo la via del ritorno sulla vecchia Ford con la borsona stracolma, da cui continuammo ad attingere finchè non ci vinsero i dolori di pancia. Quel giorno ebbi coscienza per la prima volta che la vita può essere generosa. Non avrei mai avuto un'esperienza simile con mio nonno o con un'altro membro della mia famiglia, che consideravano la penuria una benedizione e l'avarizia una virtù. Di tanto in tanto il Tata si presentava con un vassoio di paste, sempre contate, una a testa, nulla mancava e nulla avanzava; il denaro era sacro e a noi bambini insegnavano presto quanto costava guadagnarlo. Mio nonno era ricco, ma non lo sospettai che molto tempo dopo. Zio Ramòn ero povero come un topo di sacrestia e neanche di questo mi accorsi allora, perchè fece in modo di insegnarci a godere del poco che aveva.
Nei momenti più duri della mia vita, quando mi sembrava che si chiudessero tutte le porte , il sapore di quelle albicocche mi torna in bocca per consolarmi con l'idea che l'abbondanza è a portata di mano, se la si sa cercare."
da "Paula" di Isabel Allende
Bellissimo Chiara!!! Mi hai dato un suggerimento su un libro da leggere durante le vacanze...
RispondiEliminaE' un libro bellissimo, purtroppo molto triste, soprattutto perchè è una storia vera! Però secondo merita leggerlo.. lei scrive troppo bene!
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